Fabio, sei anni, è l’unico bambino della famiglia Mancini. Ha due genitori, come tutti gli altri, una nonna, e tanti nonni, perché il suo nonno Arolando, che purtroppo non c’è più, aveva tanti fratelli, uomini invecchiati soli e anche po’ matti, che lo crescono come se fossero i suoi nonni, anche se lui, dopo il primo giorno di scuola, dopo aver scoperto che al mondo esistevano anche bambini come lui, della sua età, che però di nonni ne avevano al massimo tre o quattro, tornando a casa dice loro che d’ora in poi li chiamerà zii, ma loro, figuriamoci…
Fabio cresce così, senza frequentare i suoi coetanei, se non nelle ore trascorse a scuola, ma anche lì fa fatica a legare con gli altri bambini, perché non capisce come mai loro abbiano pochi nonni e tanti giochi con nomi strani, tipo nascondino, o moscacieca o altre cose ancora più moderne che lui non conosce nemmeno un po’.
Oltre a scoprire che gli altri bambini hanno tanti giochi e pochi nonni, il primo giorno di scuola Fabio scopre anche che sui maschi della famiglia Mancini incombe una tremenda maledizione: se entro i quarant’anni non trovi una donna disposta a fidanzarsi con te e a sposarti, rimarrai solo per tutta la vita e diventerai matto, proprio come è successo ai suoi tanti nonni, che tanto a posto non sono.
Il suo papà è un mito indiscusso, fa l’idraulico, ma in realtà non è solo quello, è proprio che lui è nato con la missione di aggiustare le cose, quindi passa il suo tempo al lavoro e quando non lavora ha sempre qualcosa per le mani da aggiustare, ed è bravissimo nella sua missione, perché non c’è cosa che suo papà non possa mettere a posto.
La sua vita scorre tra le coccole della mamma e della nonna, gli insegnamenti di un padre di poche parole, ma bello, così bello che sembra Little Tony, anzi, per un certo periodo Fabio crede davvero che suo papà sia Little Tony, per quello a casa è così taciturno, perché deve conservare la voce per i bellissimi concerti che fanno vedere in TV, e la compagnia di una serie di nonni-zii squinternati, che hanno tutti nomi che cominciano per A e che lo portano a caccia, a pesca, a funghi, nei campi, a fare la grappa.
Una famiglia un po’ balenga, che vive tutta quanta al Villaggio Mancini – Vietato Entrare e che nella sua eccentricità sembra comunque inattaccabile. Finché un giorno accade un incidente che sconvolge le loro esistenze e catapulta Fabio in un universo nel quale deve imparare a muoversi aggiustando continuamente il tiro, come quando il suo papà gli ha insegnato a nuotare nel mare dove non si tocca, che ti sembra di andare giù, perché non c’è nulla su cui appoggiare i piedi, ma poi scopri che invece stai a galla e tutto va bene.
Tra mille vicissitudini e lezioni di vita strampalate, Fabio imparerà che le stranezze sono l’unico vero tesoro della vita e che “il pesce tuo non te lo ruba nessuno. Nuota strano, nuota a caso, ma eccolo che arriva da te”.
Il mare dove non si tocca di Fabio Genovesi è un libro che si legge tutto d’un fiato, che fa divertire e commuovere, che invita a guardare la vita sotto altre prospettive, con questa voce di bambino che rimane sempre fresca e sempre meravigliata, come non dovremmo mai dimenticarci di essere.
IL MARE DOVE NON SI TOCCA – FABIO GENOVESI
MONDADORI
PREZZO DI COPERTINA: € 19,00