La casa dei Krull è l’ultima del paese, proprio in fondo, come messa un po’ in disparte da tutto il resto. Siamo in Francia e i Krull sono tedeschi, e, anche se ormai vivono lì da molti anni, continuano ad essere guardati con diffidenza da tutti. Messi in disparte  da tutto il resto, come la loro casa.

Nessuno li considera concittadini, pochi usufruiscono dell’emporio, in pratica solo i marinai di passaggio, perché chiunque preferisce i negozi realmente francesi, tutti li osservano con timore, come fossero forieri di un’imminente disgrazia o nascondessero chissà quali macabri segreti.

La vita dei Krull va avanti così, in una sorta di equilibrio triste e silenzioso, per molti anni, fino al giorno in cui Hans, un nipote, arriva in fuga dalla Germania a cercare rifugio a casa degli zii, risvegliando la curiosità dei vicini e acuendo la loro diffidenza nei confronti degli stranieri.

Sfacciato, bugiardo ed egoista, Hans non è benvisto nemmeno dalla sua famiglia, e la sua presenza, ritenuta alquanto inappropriata, scatenerà una concatenazione di eventi e farà emergere gli aspetti più deboli e vergognosi di tutti i Krull.

A smuovere la valanga che si abbatterà sulla casa dei Krull, l’odio che si trasformerà rapidamente in violenza, è il ritrovamento del cadavere di una ragazzina, violentata, assassinata e abbandonata nelle acque del canale, proprio di fronte all’emporio.

Il grido di un singolo si trasforma velocemente nel grido di un popolo intero, e non ci vuole nulla per arrivare alla certezza che il colpevole debba necessariamente essere uno dei Krull.

La casa dei Krull di Georges Simenon è un romanzo emozionale che tiene costantemente sul filo del rasoio, in attesa della catastrofe che si nasconde dietro l’angolo.

Un Simenon che non si smentisce mai.

LA CASA DEI KRULL – GEORGES SIMENON

ADELPHI
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