Sono stata sveglia fino alle 4 stanotte per finire di leggere questo Non oso dire la gioia di Laura Imai Messina.
Ci sono storie che hanno l’urgenza di dipanarsi fino alla fine, non potevo aspettare. Ho percorso strade con nomi che cambiano come cambiano i pensieri di chi le sta incrociando, ho attraversato piani temporali che si inseguivano e superavano, cedendo il passo alla necessità del racconto, ho viaggiato tra Roma e il Giappone, questa meta che tanto occupa i miei sogni e che si mostra, di volta in volta, sempre più invitante, ho pensato, meditato, analizzato la vita, scrutandone ogni angolo più buio, là dove si nascondono le cose che fanno di noi ciò che siamo, le paure, i sogni, le speranze, i rimorsi e i rimpianti, ma anche la forza che nasce dal fabbisogno della vita stessa.
E tutto si è incastrato perfettamente, ogni cosa ha preso il proprio posto, ogni ragione e ogni sentimento. E ho capito. Ho capito i modi che ha l’amore di comandarci l’esistenza, nel bene e nel male, nella mancanza e nella pienezza, nella bugia e nella verità, nella forza e nel dolore, nella gioia che, a volte, si ha paura di dire. E ho amato ognuno dei personaggi che vivono tra queste pagine, tutti, senza eccezione, per quello che sono stati, per quello che sono diventati e per quello che hanno il coraggio di divenire.
Clara, che scappa da una situazione di degrado disarmante per guadagnarsi il riscatto che merita, che sposa un uomo buono, Arturo, che lei però non ama e con il quale non riesce a coronare il suo sogno di maternità. Clara, che recita la parte della moglie perfetta, più per una sua esigenza di controllo che per le pretese del marito, che affida alla pagine segrete dei suoi quaderni le fantasie di una vita piena di passione e fuori dalla perfezione della sua quotidianità, che compie un gesto irreparabile dal quale, ironia della sorte, arriverà, quando meno se lo aspetta, la realizzazione del suo sogno.
Marcel e Jean, migliori amici di un’amicizia insana, che nasce più dal bisogno di colmare mancanze che dal sentimento sincero che dovrebbe sostenere due adolescenti lungo il cammino di costruzione della vita adulta. Jean geloso di Marcel, non accetta e non accetterà mai una terza presenza nella loro vita. Marcel, cresciuto senza un padre, un vuoto che non può colmare e di cui non riesce nemmeno a parlare, vive senza polso soffocato da una madre iperprotettiva, che lui lascia fare per amore, e dall’amico possessivo al quale guarda sempre con troppa indulgenza.
E Momoko. Momoko che arriva all’improvviso nella vita di Marcel, come una gioia che lui non osa dire, perché la gioia è complicata da gestire. Momoko che parte dal Giappone con una storia da dimenticare e arriva a Roma con una vita da ricostruire, che trasforma la casa di Marcel, che da io diventa noi, che porta colore nel grigio e Oriente nell’Occidente e che insegna a Marcel ad amare e a farsi amare così com’è.
Ringrazio di cuore Cristina Di Canio per questo regalo meraviglioso e Laura Imai Messina per la dedica. Sì, questa lettura mi ha insegnato tante cose, e mi ha portato la gioia.
LAURA IMAI MESSINA: nata a Roma nel 1981, si è laureata in Lettere all’Università La Sapienza e si è trasferita a Tōkyō a 23 anni, dove ha conseguito un dottorato presso la Tōkyō University of Foreign Studies. Insegna lingua italiana all’università ed è ricercatrice di letterature comparate. Scrive romanzi nei caffè di Tōkyō e durante gli spostamenti in treno tra le tante linee che attraversano la capitale. Abita tra Kamakura e Tōkyō insieme a suo marito Ryúsuke e ai due figli. Da qualche anno ha creato il blog Giappone Mon Amour, che ha ormai un foltissimo gruppo di affezionati lettori. Tokyo orizzontale, il suo primo romanzo, ha riscosso un ottimo successo.
NON OSO DIRE LA GIOIA – LAURA IMAI MESSINA
EDIZIONI PIEMME
PREZZO DI COPERTINA: € 18,50