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Giovanissimi di Alessio Forgione

Giovanissimi di Alessio Forgione

Marocco, così lo chiamano gli amici, i compagni di squadra e quelli di classe, ha quattordici anni e vive a Soccavo, un quartiere di Napoli, insieme al padre.

La madre li ha lasciati, un giorno se ne è andata, per non tornare mai più.

Non si è più fatta sentire e non hai mai, nemmeno una volta, cercato questo figlio che, da allora, vive una mancanza dolorosa e senza risposte.

La scuola non gira bene, Marocco è il classico ragazzo intelligente che non si applica, con conseguenti risultati disastrosi.

Il calcio è la sua passione, è bravo, è una giovane promessa.

La palla, gli allenamenti, le partite e i suoi compagni Gioiello, Fusco e Petrone sono la ragione delle sue giornate.

Ma nemmeno questa passione e le vittorie conquistate in partita sono in grado di fargli superare quel senso di vuoto che ha dentro e la rabbia che non lo molla mai.

Il rapporto con il padre è un’altalena di amore e odio, di bastone e carota, di appartenenza e di rifiuto.

Aprì le ante dei mobili della cucina e prese i piatti e li scagliò per terra ed io lo guardavo e li vedevo rompersi e vedevo le schegge volare e disperdersi ovunque. Nel frattempo, urlava ancora, con una voce sempre più forte e dolorosa e debole, ferita, ma sempre senza parole e continuò e quando ebbe finito, quando non rimase nemmeno un piatto, si piegò sulle ginocchia e aveva il fiatone.

Io presi la scopa e la paletta e quella sera non mangiammo. Perché non ne avevamo voglia e perché, pure se avessimo voluto, non avremmo avuto un solo piatto per farlo.

Presto arrivano le prime bugie, le giornate consumate ad oziare in compagnia di Lunno, il suo migliore amico, colui con cui imparerà anche il significato delle scelte sbagliate, della sofferenza, della delusione.

Finché un giorno arriva Serena e, con lei, il primo amore, quello che toglie le parole e il respiro, che brucia di un fuoco indomabile, quello che è talmente forte da star male, talmente bello da pensare di poter, finalmente, vivere.

Ma

La vita non è altro che un’inconsapevole attesa. Poi arriva, e fa male.

Rifiuto, Rabbia, Patteggiamento, Depressione, Accettazione.

A soli quattordici anni, pieno di rancore, esposto a grandi prove, in un quartiere in cui si cresce in fretta e dove i destini sono spesso già scritti, sono queste le fasi che Marocco attraversa, il suo percorso di prime volte, nell’anno che segnerà il suo violento passaggio all’età adulta, e che culminerà con la lezione più grande e faticosa che la vita possa riservare.

Marocco, ha quattordici anni, come mio figlio. E io non ho potuto fare a meno di pensarci, sempre.

Giovanissimi, di Alessio Forgione, con una scrittura potente, diretta e pulita, è un romanzo che si ama e che incanta, che fa male e ti prende a schiaffi come solo la vita sa fare, una storia di quelle prime volte che capita che non lo capisci nemmeno che sono prime volte e te le ritrovi così, addosso, senza preavviso, e ti cambiano per sempre.

GIOVANISSIMI – ALESSIO FORGIONE

NNEditore

PREZZO DI COPERTINA: € 16,00

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