C’è la vita, nella musica. Ed è impossibile dire con certezza dove finisca l’una e abbia inizio l’altra.
Il rock è sempre stato il mio genere musicale preferito. Avevo solo dodici o tredici anni e già conoscevo a memoria la maggior parte dei testi delle canzoni più famose.
Crescendo poi ho saputo dare spazio anche ad altro, alla musica classica, al britpop, al grunge, al country, al punk rock, ma ancora adesso, quando ho bisogno di sentire vibrare qualcosa sottopelle, la scelta cade imprescindibilmente su un pezzo rock, sicuramente anni ’70 o ’80, mai oltre. Ci sono pezzi che riescono ad emozionarmi ancora come quando li ho sentiti per la prima volta.
Quello che la maggior parte dei brani di quegli anni ci ha regalato è difficile da trovare nelle produzioni attuali. Lo so, sembro una vecchia…
Voglio dire che il coinvolgimento che la musica aveva con la vita, con la storia, la politica, con le sfere più personali delle nostre esistenze, le paure, le debolezze, le dipendenze, l’amore, il dolore, era veramente un coinvolgimento universale, qualcosa che andava al di là di ogni barriera, qualcosa che ti arrivava non solo con la voce, ma anche con tutti gli strumenti che andavano a comporre una band, li potevi sentire uno ad uno e tutti insieme, nello stesso momento.
E, ovviamente, anche io come molti ho sognato di far parte di un gruppo rock, calcare palchi famosi e scatenare folle incontenibili. Che belli i sogni!
Tutta questa premessa, probabilmente anche un po’ banale, per dire che la lettura di Daisy Jones & The Six è stata travolgente, che la storia narrata direttamente dalle voci dei protagonisti è così vivida che quelle voci si riescono a sentire, una da una.
La nascita, il trionfo e la morte di un gruppo rock leggendario, i sogni, la fatica, le prime conquiste, il prezzo da pagare per essere ciò che si è, le rinunce, la lotta alla sopravvivenza, il baratro delle dipendenze, le fragilità che emergono specialmente a riflettori spenti, le esigenze di un mondo che, così come può portarti all’apice del successo nel giro di una notte, ti può annientare nello stesso lasso di tempo, la libertà, declinata sotto svariate forme.
Tutti ingredienti che compongono questo romanzo, una storia che si legge d’un fiato e che ti fa venire voglia di alzare il volume fino a far tremare i vetri delle finestre.
Ad arricchire il tutto, l’America degli anni ’70, l’epoca in cui sesso, droga e rock’n’roll erano una cosa sola, e una straordinaria, impossibile, devastante storia d’amore mai nata: quella tra Billy Dunne, il carismatico, tormentato, e a volte anche un po’ stronzo, frontman dei The Six, e Daisy Jones, l’inafferrabile, talentuosa, e meravigliosa cantautrice, persa nelle sue dannazioni.
Daisy Jones & The Six, di Taylor Jenkins Reid, è una storia che fa girare la testa, che narra di sogni troppo grandi da afferrare e demoni troppo forti da combattere, una storia che vibra e che coinvolge a tal punto da diventare reale, dalla prima all’ultima pagina.
DAISY JONES & THE SIX – TAYLOR JENKINS REID
Sperling & Kupfer
PREZZO DI COPERTINA: € 17,90