Nel maggio del 2006, circa un milione di studenti cileni ha occupato centinaia di scuole in tutto il paese, catalizzando l’attenzione di un’intera nazione su quella che sarebbe diventata la più grande manifestazione studentesca di tutto il Cile contro una politica dell’istruzione fortemente discriminante e contro l’educazione concepita come un business e non come un diritto.

La protesta ha assunto il nome di Rivoluzione dei Pinguini, dalle divise scolastiche, camicia bianca e giacca nera, che ancora oggi gli studenti devono indossare.

Sette giorni.

Sette giorni possono cambiarti.

Siamo nella zona sud di Santiago, in un piccolo istituto privato. Gli studenti hanno deciso di occupare la scuola e di unirsi al movimento di protesta che sta riempendo le strade di tutto il Cile.

Vogliono una scuola alla portata di tutti, vogliono eliminare le disuguaglianze, vogliono quello che gli spetta: il diritto allo studio, quello vero.

Nicolas non sa ancora bene perché ha deciso di unirsi ai suoi compagni, non è molto interessato alla politica, anche se la sua famiglia ha un interessante passato di attivismo, le assemblee lo annoiano, forse è rimasto solo per Paula, la francese, la ragazzina strana che tutti guardano un po’ di sottecchi, ma che a lui piace molto.

Le difficoltà da affrontare sono molte e sono nuove, per questi ragazzi.

Ci sono le regole da rispettare per il quieto vivere in uno spazio comune, il razionamento del cibo, che non tarda a scarseggiare, il rispetto dei ruoli e la crescente diffidenza che genera divisioni e rivalità.

Passano i giorni e Nicolas sente che forse, però, nella sua decisione ad unirsi ai compagni, c’è qualcosa di più del semplice interesse per una ragazza, qualcosa che sa di appartenenza, di partecipazione, di ideali da difendere, di giustizia, di senso civico.

Intanto, dalle finestre buie di una casa di fronte alla scuola, qualcuno osserva e ricorda.

Ispirato ai fatti del 2006, A sud dell’Alameda. Diario di un’occupazione, scritto da Lola Larra e illustrato da Vicente Reinamontes, attraverso il diario di Nicolas, ci permette di partecipare ad una settimana di occupazione studentesca, di scrutarne le dinamiche, di osservare da vicino gli animi di uno dei tanti gruppi appassionati che hanno fatto la storia del paese.

Vincitore in Cile dei Premi Marta Brunet e Amster-Coré e del Premio Municipal de Literatura de Santiago, A sud dell’Alameda, tradotto in Italia per Edicola Ediciones da Rocco D’Alessandro, ha vinto la 38° edizione del Premio Andersen nella categoria Miglior libro oltre i 15 anni per essere

un romanzo di grande impatto grafico e narrativo, capace di restituire al lettore pagine di storia poco conosciute dagli adolescenti italiani. Per l’intensità del dialogo tra testo e illustrazioni, per il ruolo che ricoprono questi due linguaggi nel dare voce a due storie e due tempi rivelandone l’universalità. Per una storia che tiene in equilibrio la volontà di perseguire grandi ideali con le difficoltà del crescere, restituendone con efficacia tutta la tensione emotiva. (la giuria)

E io non posso fare altro che ringraziare Edicola Ediciones, che, in questi giorni importanti, che vedono ancora una volta il popolo cileno riversarsi nelle strade per difendere diritti inalienabili, con questa storia, con molte altre storie e con importanti testimonianze, è diventata per me un ponte imprescindibile verso la conoscenza.

A SUD DELL’ALAMEDA. DIARIO DI UN’OCCUPAZIONE – LOLA LARRA, VICENTE REINAMONTES

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