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Appartamento 401 di Yoshida Shūichi

Appartamento 401 di Yoshida ShūichiNell’appartamento 401, in un condominio del quartiere Setagaya, a Tokyo, vivono quattro ragazzi, Ryōsuke, Kotomi, Mirai e Naoki.

Ciascuno di loro si porta dietro una vita che non entra del tutto nell’appartamento.

Per esempio, Ryōsuke non racconta mai a nessuno della sua famiglia, i coinquilini non sanno che suo padre possiede un piccolo e modesto ristorante di sushi, attività grazie alla quale non ha mai fatto mancare nulla ai suoi cari e ha permesso all’unico figlio di lasciare il paese per poter andare a studiare a Tokyo. Frequenta il terzo anno di Economia.

Kotomi è andata via di casa, una sera all’improvviso, chiedendo un passaggio ad un camionista, solo per raggiungere, o forse sarebbe meglio dire inseguire, un amore strano, quasi impossibile, per un attore emergente, un amore che la porta a non fare niente di niente se non stare in casa a guardare ininterrottamente la soap opera in cui recita il ragazzo in attesa di una sua telefonata, cosa che avviene di rado e ad intervalli piuttosto irregolari.

Mirai lavora come commessa in un negozio di articoli di importazione, ma la sua vera passione è l’arte e, nel tempo libero, crea disegni in cui ritrae per lo più parti del corpo maschile, poi va al parco, li espone sul prato nella speranza che qualcuno li compri, o che un importante gallerista passi per caso e noti la sua bravura.

Le piace bere, parecchio, e, il più delle volte, dopo il lavoro si ferma in qualche locale, più di uno veramente, tornando a casa molto tardi e spesso completamente ubriaca.

Naoki lavora per una casa di produzione cinematografica, conduce una vita piuttosto regolare, tiene molto alla salute del suo corpo, ha la fissa dei beveroni proteici da assumere preferibilmente la mattina, appena sveglio.

La vita nell’appartamento si svolge tranquilla, mossa unicamente dalla curiosità di quello che succede nell’appartamento vicino, il 402, dove si nota uno strano via vai di persone, o dal fatto che guardando la tangenziale, proprio di fronte al balcone, mai che succeda un tamponamento.

Mai.

Le macchine scorrono ordinate e ordinatamente si fermano alla giusta distanza l’una dall’altra quando il semaforo diventa rosso, per poi allo stesso modo ripartire nel momento in cui scatta il verde.

È una vita regolata dalle leggi che sottendono al rapporto cattività/estraneità, vivere insieme senza conoscersi veramente.

Fuori dall’appartamento la vera sfida è quella di affrontare il mondo, confrontarsi con gli altri, trovare la propria dimensione.

Tutto procede così fino a quando, improvvisamente, un quinto ragazzo va a vivere nell’appartamento 401.

Si chiama Satoru e nessuno sa come sia arrivato lì.

Lui sostiene di essere arrivato insieme a Naoki, la sera prima, ma lei, con la mente offuscata dai postumi di una vigorosa bevuta, non ricorda nulla.

Sarà vero?

E chi è veramente Satoru?

Cosa fa nella vita?

Lavora di notte. Sì, ma dove?

Forse in un bar. Sì, ma quale?

E cosa vuole? Quanto si fermerà? Quando se ne andrà?

E non è strano che, proprio quando lui compare nella vita dei quattro ragazzi, nel quartiere iniziano a verificarsi strane aggressioni a giovani donne?

In un crescendo di tensione e sospetti, saranno molte le domande alle quali tutti cercheranno di dare una risposta, soprattutto alla più inquietante: quale è la vita reale? Quella che si svolge dentro o fuori dalle pareti dell’appartamento 401?

Appartamento 401, di Yoshida Shūichi, dietro una storia apparentemente tranquilla, dove sembra che tutto si svolga senza troppi scossoni, ci trasporta in realtà verso un’inquietudine che cresce pagina dopo pagina, di pari passo con il crescere degli interrogativi che pongono la vita di ciascun protagonista in costante confronto con l’altro, con chi si pensa di conoscere e che, in realtà, è un profondo mistero.

APPARTAMENTO 401 – YOSHIDA SHŪICHI

FELTRINELLI

PREZZO DI COPERTINA: € 16,00

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