E’ lo stesso Alessio Valentino de Le 13 cose, ma non è lo stesso Alessio Valentino de Le 13 cose.
Stavolta siamo davanti ad un’analisi lucida delle fondamentali tappe della vita: infanzia, adolescenza, alcolismo e disoccupazione. Tappe che hanno portato il protagonista a quello che è adesso o che dovrebbe essere, se stiamo a vedere che cosa la società vuole che noi siamo, dando retta alla sopravvalutata presunta assunzione di responsabilità propria dell’adulto occidentale.
Esperienze che sembran quasi barzellette, ma poi, se ci pensi un secondo, capitano veramente a tutti, per lo meno, a me sono capitate.
Per esempio, la storia della mani in faccia. Come diavolo è che subito, appena nasci, la gente, tutta la gente, dai parenti più stretti agli emeriti sconosciuti, non possa proprio fare a meno di toccarti la faccia, pensando stupidamente di farti un gesto affettuoso? Le mani in faccia ai bambini dovrebbero essere vietate per legge.
La vita di Alessio Valentino va avanti così. Da un’infanzia vissuta in una famiglia di psicopatici tutti da schifare, ad un’adolescenza solitaria, in compagnia della lettura, senza criterio di scelta. Un percorso a caso tra Camus, Cèline, Sartre, Cioran, Goethe, Voltaire, Bernhard e tanti altri, gente che gli mette in testa un kalashnikov e forse sto diventando più stronzo di prima, altroché. Gli amici, ritardati di provincia, il sesso, lasciamo perdere, il lavoro squalificante, eccetera, lo conducono verso un’età adulta priva di senso, come ogni vita che si rispetti.
Briciole dai piccioni è un romanzo che ti spiazza, narrato in pieno stile Alessandro Turati, che lo leggi, ridi e poi mica c’è tanto da ridere.
Quando siete arrivati all’ultima pagina, fatto trenta, fate trentuno, e leggetevi i Ringraziamenti. E piangete un po’, come ho fatto io.
Se penso a una persona che mi piace, penso a Céline coi suoi cani e il suo pappagallo, a scrivere nel suo studio come un ossesso mentre la moglie Lucette, in un altro luogo della casa, organizza una sala di danza.
Se penso a una persona che mi piace, penso a Camus e al suo distacco per l’evolversi naturale delle cose, che gli muore la madre e pensa di non aver capito quando è morta, poiché il telegramma non specifica la data.
Se penso a una persona che mi piace, penso a Thomas Bernhard che gli sta morendo l’amico e gli promette che andrà al suo funerale come l’hanno promesso altre duecento persone, ma poi si trova troppo lontano e non ci va, e al funerale sono una decina.
BRICIOLE DAI PICCIONI – ALESSANDRO TURATI
NEO. Edizioni
PREZZO DI COPERTINA: € 13,00
PROGETTO GRAFICO E ILLUSTRAZIONE: (quel gran genio di) Toni Alfano