Stefano Benni rappresenta per me un incredibile amarcord.
Ho imparato ad amarlo i primi tempi in cui mi sono trasferita a Milano e le sue parole mi riportano sempre a momenti importanti di quel periodo della mia vita, gli anni che mi hanno insegnato a camminare con le mie gambe, gli anni delle prove da superare da sola, delle prime conquiste e del coraggio appreso giorno per giorno.
Giura è la storia di Febo, che, insieme ai suoi nonni, vive in un borgo dell’Appennino, che, tra leggende, personaggi bizzarri, e Castagni Gemelli, ha tutte le caratteristiche di un luogo magico, fuori dal tempo e dal mondo, dove le giornate iniziano al levar del sole e finiscono solo quando è buio pesto e in tutto il tempo che c’è in mezzo possono succedere cose magnifiche o terribili che ti cambiano la vita nel giro di un attimo.
Febo ha tredici anni, l’età in cui le cose sembra debbano durare per sempre, la vita, l’amicizia, l’amore.
Oltre agli amici, Bue e Zanza, c’è l’amore grande della sua vita, Luna, una splendida creatura, muta e selvaggia, considerata da tutti un po’ stramba anche per via della sua strana famiglia tenuta insieme da una nonna speciale, dotata di poteri magici.
Il destino di Febo e Luna è segnato da un tragico incidente, accaduto subito dopo una strana profezia pronunciata un maledetto pomeriggio al luna park.
Le loro strade prendono direzioni diverse, i due rimangono separati per molto tempo, ma continuano a pensare l’uno all’altra, a pensare a quell’amore stroncato sul nascere.
Febo intraprenderà percorsi filosofici, fatti di grandi teorie e periodici schieramenti, Luna, concreta e battagliera, passerà la vita a prendersi cura degli altri, dei più deboli.
Il loro destino è quello di incontrarsi e perdersi continuamente, in un susseguirsi di tentativi di amarsi per sempre che, alla fine, non arrivano mai ad un dunque.
E tra le pagine di Giura, dove le voci di Febo e Luna si alternano creando una fantastica armonia, mi sono persa anche io, tornando a quegli anni in cui tutto mi sembrava possibile e infinito. E mi sono ritrovata, guardandomi allo specchio, adesso, nei giorni della mia vita adulta, osservando le cose che ho tra le mani, guardando quello che sono diventata, senza mai dimenticare quello che ero.
Giura, di Stefano Benni, è un grandissimo inno alla vita, a quella di tutti noi, all’amore, all’infanzia, a quello che eravamo, a quello che siamo. Lo stile è sempre quello brillante, magico e perfetto a cui questo grande maestro ci ha abituati da sempre.
GIURA – STEFANO BENNI
FELTRINELLI
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