Il Ministero per gli Affari interni della Repubblica di Slovenia il 26 febbraio 1992 cancellò 25.671 persone. La maggior parte di loro ancora oggi non ha risolto il proprio status.
Zala, madre single, si reca alla clinica di maternità di Lubiana per partorire e, al momento della registrazione per l’accettazione, già in preda alle doglie e ad una forte emorragia, scopre di non essere nel sistema informatico, non la trovano.
Pur vivendo in Slovenia da sempre, pur avendo un lavoro e una residenza regolare, non c’è. Per lo Stato, ufficialmente, non esiste. Né lei, né il suo bambino.
Forse è un errore del computer della clinica, forse domani si aggiusta tutto e l’inconveniente si risolve in un attimo.
Ma non è così.
Zala scopre ben presto di non essere più una cittadina slovena, di essere stata cancellata, non solo dal sistema informatico della clinica, ma da tutti i sistemi informatici dello Stato. Lei e altre 25.670 persone.
Se sei fuori dal sistema, se per lo Stato non esisti più, che cosa può succedere? Tutto.
Possono portarti via tuo figlio, la tua casa, il lavoro, l’assicurazione sanitaria, la pensione, l’intera vita che hai costruito negli anni.
Non puoi attraversare la strada con il rosso, certo, non devi mai farlo, ma se lo fai e fai parte dei cancellati, può capitare che, se ti fermano e ti chiedono i documenti per un controllo, scoprono che non esisti, che non dovresti stare dove sei e possono rispedirti nella tua città di origine, anche se lì ci sei solo nata e, quando avevi solo tre mesi, ti sei trasferita con la tua famiglia proprio dove sei adesso, dove hai costruito tutto e dove, fino a pochi mesi prima, eri una cittadina come tutti gli altri.
Zala non può rischiare di perdere il suo bambino, la sua casa, il lavoro, la famiglia e si aggrappa a qualunque appiglio, anche il più disperato, per portare avanti la guerra contro il gigantesco mostro di una burocrazia che si è venduta all’etnocentrismo.
I cancellati di Miha Mazzini racconta, attraverso la storia di Zala, l’atroce verità capitata a più di 25.000 persone nella Repubblica di Slovenia: la privazione dello status di cittadini residenti, la perdita di tutti i diritti legati a questo status, la distruzione dei documenti, il più delle volte con l’inganno, e l’estenuante lotta contro un atto di violenza xenofoba che è stato poi, sì, dichiarato incostituzionale, ma che ha segnato per sempre molte vite e che è scaturito fondamentalmente da un odio che ancora oggi ci appartiene.
Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perché
non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non dissi nulla perché
non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.
Martin Niemöller
I CANCELLATI – MIHA MAZZINI
BOTTEGA ERRANTE
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