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Il gioco degli dèi di Paolo Maurensig

Il gioco degli dèi di Paolo MaurensigIl gioco degli scacchi porta con sé, da sempre, un fascino che sa di cose antiche, di pregio, di cose eleganti, regole ferree e quasi magiche.

Non ho mai imparato a giocarci, ho sempre osservato scacchiera, pedoni, torri, cavalli, alfieri, re e regine con timore reverenziale e ho sempre pensato che sia un gioco riservato a menti elette.

Eppure mi sono sempre piaciute le storie legate a questo gioco, le cui origini sono remote forse quanto il mondo stesso e le cui radici, secondo l’ipotesi più avvalorata, affondano nell’antica, sacra e misteriosa India, sotto il nome di chaturanga.

Un tempo, però, il chaturanga era anche molto più di un semplice gioco della guerra, era anche una regola di vita. Un tempo era l’oracolo al quale affidarsi prima di ogni grande impresa. Per il saggio era un libro di meditazione, per gli stolti un passatempo da taverna. Praticarlo nel modo giusto significava essere virtuosi e illuminati come dèi.

Ed è proprio in India che inizia la storia di Malik Mir Sultan Khan, una storia che farà il giro del mondo, velata da un mistero che ha a che fare con il dono divino, il destino e il kharma.

Si dice che, quando una tigre appare alle porte di un villaggio, sia segno di una visita benevola da parte della dea Parvati, in ricordo dell’antico vincolo di fratellanza che legava l’uomo all’animale in un rapporto di reciproco rispetto.

Si dice anche, però, che il maligno, a volte, assuma proprio le sembianze di ciò che non temiamo, così da riuscire nel suo intento di farsi invitare ad entrare nelle nostre case.

Fu così che l’essere più malvagio che si possa immaginare si presentò al villaggio del piccolo Malik e, in men che non si dica, fece una terribile strage di uomini, donne e bambini.

A nulla valse l’intervento armato del colonnello Sir Malik Umar Hayat Khan, il maharaja padrone del villaggio.

Il piccolo Malik, chiamato così per via dell’antica tradizione di dare al nascituro uno dei tanti nomi del proprio padrone in segno di sottomissione, rimase orfano ad assistere il vecchio nonno.

Ma facciamo un passo indietro.

Nei giorni in cui il villaggio si affidò alla potenza del maharaja per combattere la tigre, il maharaja stesso, in attesa che l’animale si manifestasse, per far passare il tempo, chiamò i rappresentati di ogni famiglia invitandoli ad esporgli lamentele o richieste.

Quando toccò al piccolo Malik, lui espresse il desiderio di vedere la tigre ridotta ad uno zerbino, ma il colonnello, dicendogli che quello era il desiderio di tutti, lo spronò ad esprimerne uno importante solo per lui.

Allora il piccolo Malik chiese di poter curare il nonno vecchio e malato in un ospedale, ma il colonnello gli disse che la vita del nonno doveva rispettare le leggi naturali e, come il genio della lampada, lo invitò ad esprimerne un terzo.

A questo punto il bambino espresse un desiderio che conservava in cuor suo da tanto tempo e che mai avrebbe pensato di poter realizzare: chiese di poter imparare bene il chaturanga.

E fu così che la tigre che portò via i genitori al piccolo Malik fu la stessa tigre che gli fece incontrare Sir Umar Khan, gli permise di entrare alla corte del maharaja e, grazie alla sua abilità, lo condusse in Europa a sfidare e battere i più forti giocatori di scacchi nei più importanti tornei.

La storia di Malik il servo, il rozzo analfabeta, l’idiot savant, e del più antico gioco della guerra, si intrecceranno con quella di un Europa stretta nella morsa del Secondo Conflitto Mondiale, con una traversata dell’Atlantico che lo porterà a New York e con l’incontro con una donna speciale che, di nuovo, cambierà il suo destino.

Non è la prima volta che Paolo Maurensig ci cattura con una storia che si muove nell’affascinante mondo degli scacchi, non potrò mai dimenticare la meraviglia de La variante di Lüneburg.

Il gioco degli dèi, la storia romanzata della vita di quel Sultan Khan che veramente fu uno dei più forti giocatori di scacchi della sua epoca, con una narrazione autentica e sensibile, è di una tale bellezza da lasciare d’incanto anche di fronte agli eventi più tristi e dolorosi.

IL GIOCO DEGLI DÈI – PAOLO MAURENSIG

EINAUDI

PREZZO DI COPERTINA: € 17,00

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