Il mio periodo giallo prosegue. Certo, intervallato da altro, ma prosegue.
Mi sono resa conto che, in questo periodo della mia vita, leggere qualcosa che porti ad una soluzione tangibile mi fa stare meglio, indipendentemente dal processo, talvolta piuttosto doloroso, che porta alla conclusione.
Nel caso di Il gioco del silenzio, di Rob Keller, per il quale ringrazio di cuore Francesca Rodella e DeA Planeta, ci troviamo di fronte ad una trama classica, una sorta di schema narrativo tradizionale, e la storia, che incastra perfettamente le complicate vicende di un’intera famiglia con quelle ancora più intricate dell’animo umano di ciascun protagonista, ha catturato la mia concentrazione e il mio coinvolgimento nel tempo intercorso tra un sabato sera e una domenica mattina, con uno svolgimento sempre ben bilanciato tra suspense e sviluppo della trama.
Cristina è una criminologa che vive a Milano con il marito Lorenzo e il figlio di otto anni, Leone.
In realtà, non esercita più.
Ha lasciato la professione, ufficialmente per prendersi cura di Leone, un bambino iperattivo e bisognoso delle adeguate attenzioni, realmente il motivo del suo abbandono, o pausa sabbatica, si cela proprio nel suo lavoro, in un caso che probabilmente ha coinvolto Cristina più del dovuto, superando quelle fragili barriere che dividono la sfera professionale da quella personale, ma del quale si accenna solo ogni tanto qua e là, lasciando la verità, forse volutamente, alla mercé della nostra immaginazione.
Tutto procede abbastanza in equilibrio, nella nuova routine che Cristina ha saputo creare, dove il suo ruolo di criminologa ha lasciato il passo a quello di madre e casalinga perfetta, perché
se devi fare una cosa, falla bene, altrimenti puoi anche smettere
quando il padre, dal paese sul lago di Como in cui è cresciuta e dal quale è fuggita, appena ha potuto, molti anni prima, le telefona per comunicarle l’improvvisa morte per suicidio dello zio, a cui lei era molto legata.
Un suicidio in cui lui non vede molto chiaro, e un sospetto che cresce sempre di più, nella convinzione che la verità si celi altrove e nasconda ben altri terribili misteri.
Il fantasmi del passato, rinchiusi tutti in quel paese, in quel lago e in una villa, quella dei Radlach, dove i suoi genitori hanno prestato servizio per tutta la vita, tornano prepotenti a bussare al cuore di Cristina, che faticosamente aveva cercato, negli anni, di lasciarli alle spalle.
Tornare in quel paese significa ritrovare tutti i tormenti che l’avevano fatta scappare, le sofferenze, i segreti, il difficile rapporto con il padre, e, soprattutto, rimettere piede nella spaventosa Villa degli Orologi, una tenuta spettrale e intrisa di misteri, da cui i Radlach controllano non solo gli affari di famiglia e della zona, ma, soprattutto, le vite di chi vi abita.
Inizialmente Cristina non vuole assecondare il padre nei suoi sospetti, soprattutto per timore di dover dissotterrare un passato con cui non vuole avere più a che fare e che riguarda i Radlach e la sua famiglia, ma, quando Leone ritrova in soffitta un vecchio orologio da taschino contenente una dedica misteriosa, si mette in moto un meccanismo intricato che poterà alla luce una serie di verità nascoste con cui tutti dovranno, definitivamente, fare i conti.
Il gioco del silenzio, di Rob Keller, è un romanzo in cui le complicate vicende nascoste dietro le tenebre nebbiose del lago si incastrano perfettamente con i più complicati ingranaggi dell’animo umano.
IL GIOCO DEL SILENZIO – ROB KELLER
DeA Planeta
PREZZO DI COPERTINA: € 16,00