Attraverso una rete clandestina, costruita nel corso degli anni dalle braccia coraggiose degli antischiavisti, decisi a strappare sempre più vittime dalle mani violente dei proprietari delle piantagioni del sud, si diramano le speranze di coloro che corrono il rischio e scelgono di rincorrere la libertà, anche solo per poche ore, o pochi giorni, con la consapevolezza che la cattura dei fuggiaschi segnerà un destino ancora più crudele di quello già scritto.
La persecuzione dei neri, comprati, rivenduti e poi comprati ancora, in aste esattamente identiche a quelle degli animali, dove le caratteristiche fisiche, il ceppo di provenienza, lo stato di salute, il sesso e l’età rappresentano gli elementi fondamentali per la determinazione del prezzo, assume aspetti sempre più crudeli e raggiunge livelli di efferatezza inimmaginabili.
Le condizioni nelle quali vivono, anzi sopravvivono, nelle piantagioni di cotone degenerano continuamente, superando di molto il limite di qualunque umana sopportazione.
Cora decide così di tentare la fuga. Prima di lei, lo aveva fatto sua madre, Mabel, abbandonandola al suo destino, e, fino a prova contraria, era stata l’unica a riuscirci, l’unica a non essere riportata indietro, l’unica a non essere restituita alle mani crudeli e bramose di sangue di un padrone tradito.
Insieme all’amico Ceasar scappa, intraprendendo un avventuroso viaggio che la porterà ad attraversare diversi Stati, ad abbandonarsi alla speranza di avercela fatta, al terrore di dover ricominciare tutto da capo, a pagare lo scotto delle sue scelte, a vivere in prima persona le conseguenze di una persecuzione che, soprattutto in alcuni dei Paesi in cui si trova a fare tappa, assume caratteri sempre più violenti e raccapriccianti.
Il suo destino si svolge così, ridisegnato ogni giorno, in balia di eventi, alleati, nemici, cacciatori di taglie, colpi di scena e parecchio coraggio.
La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead, vincitore del Premio Pulitzer e del National Book Award, è un romanzo che fa male, una testimonianza, che brucia come una ferita aperta, della brutalità del razzismo. Una storia sempre attuale, una storia che si ripete senza sosta e della quale non ci vergogneremo mai abbastanza.
Colson Whitehead (New York, 1969) è autore di altri sette libri, fra opere di narrativa e saggistica. I romanzi John Henry Festival (finalista al Premio Pulitzer nel 2002) e Apex nasconde il dolore verranno ripubblicati nel 2018 nella collana BIG SUR. In Italia sono anche usciti L’intuizionista, Il colosso di New York e Sag Harbor per Mondadori, Zona Uno e La nobile arte del bluff per Einaudi.
LA FERROVIA SOTTERRANEA – COLSON WHITEHEAD
EDIZIONI SUR – COLLANA BIGSUR
PREZZO DI COPERTINA: € 20,00