C come Consigli di lettura

La fine dell’estate di Serena Patrignanelli

La fine dell'estate di Serena PatrignanelliA Daniele e Simona, che per numerose estati sono stati e saranno il mio per sempre.

Il primo giorno di estate, in Via Alba, coincideva sempre con l’ultimo giorno di scuola, la pelle ancora un po’ bianchiccia, in attesa dei primi bagni al mare, e l’inizio di un tempo liquido.

Giornate scandite dal nulla, con la sola certezza di stare tutti insieme.

L’unica fretta che ci tenevamo addosso era quella di vedere l’orologio segnare quell’ora, stabilita dai grandi, che voleva dire libertà.

Era l’unico spazio di quella vita che lasciavamo ancora gestire agli adulti.

Tutto il resto era solo nostro, non avevamo bisogno di loro per sapere cosa dovevamo fare e come, non ci serviva niente, esistevamo nello spazio dei nostri giochi, dei programmi del giorno, delle missioni, dei segreti sussurrati all’orecchio che non richiedevano alcun giuramento, il rispetto era implicito, le alleanze sacre, le amicizie sapevano di per sempre, di erba bruciata dal sole, capelli che si schiarivano e ginocchia sbucciate.

La fine dell’estate sigillava quei tre mesi in ricordi malinconici che svanivano già con l’arrivo delle prime castagne.

Eppure, se chiudo gli occhi, ricordo ancora tutto e il cuore batte forte in un per sempre che forse, a modo suo, esiste davvero.

Stanno chiudendo tutti i tombini, al paese.

Uno ad uno li stanno sigillando tutti, con il saldatore.

E pensare che Augusto e Pietro si erano conosciuti proprio così, mentre tutti gli altri scendevano senza paura in quei tunnel sotterranei e Augusto, che nel buio nero come la pece non ci voleva stare, se ne rimaneva seduto sul bordo con le gambe a penzoloni, in bilico tra la paura e la vergogna.

E con questo, pensò, il mondo di sopra e quello di sotto sono separati per sempre. Lo pensò con voce chiara e pulita, come lo stesse dicendo alla radio – in quel periodo i suoi pensieri avevano spesso la forma di discorsi alla nazione.

È l’inizio di un’estate in cui tutto sta finendo, ma il futuro sembra ancora una promessa.

C’è la guerra, le scuole le hanno chiuse prima, negozi non ce ne sono più, i tram hanno finito di passare, il cibo scarseggia, la benzina si è esaurita.

L’unico posto ancora aperto è l’osteria di Mario, perché il Tranvetto, il ristorante di Ines, ha chiuso in bellezza, prima della catastrofe, offrendo il pranzo a tutto il Quartiere con le ultime scorte rimaste.

I mariti, i padri, tutti gli uomini adulti se ne vanno, chi a cercare un nuovo lavoro, chi in guerra, e forse non torneranno più.

Al Quartiere, le mogli, le madri restano, ma senza i loro uomini non sono più niente, ed è proprio così che si sente la grande assenza degli adulti.

Rimangono vivi, indaffarati e continuamente in movimento solo i bambini, in cerca di avventure per far fronte alla noia dell’estate.

Pietro un’avventura l’ha già trovata, e ne parla ad Augusto, che sulle prime è un po’ titubante, ma poi si lascia convincere, un po’ perché ci crede, un po’ perché sarà una cosa solo loro, un segreto, una missione che li unirà per sempre.

Dovranno costruire un motore a gasogeno da montare su una macchina che servirà a tutti e che li farà diventare ricchi.

E una macchina la trovano, nel bosco, abbandonata e coperta dalle sterpaglie, ma, quando cominciano a pensare di poterla prendere, ecco che alle loro spalle compare Sorchelettrica, una buciona che vive alle baracche e che ne reclama la proprietà.

La macchina non si tocca, a meno che i ragazzi non siano disposti ad aiutarla a far luce sulla morte di quell’uomo ritrovato alla marrana.

Tra intrighi, difficoltà, partenze che diventano veri e propri abbandoni, bugie, segreti e rivelazioni scioccanti, l’estate di Augusto e Pietro, in compagnia di Semiramide, Clementina, Michele, Virginia, Giulietto e Tommaso, ma anche della guerra e delle case vuote, del mercato nero e dei bombardamenti aerei, diventa un’avventura che li pone di fronte alle complicate regole dei rapporti umani, dell’amicizia, dell’amore e del tradimento.

La fine dell’estate, di Serena Patrignanelli, è un grande romanzo corale, che dà voce ad un universo costruito a misura di ragazzino, in uno spazio-tempo in cui è necessario comunque fare i conti con il mondo dei grandi.

È un intreccio di vite, tragedie, segreti, patti, alleanze, sfide, amicizie, amori, delusioni e tradimenti che riporta alla luce un passato che diventa immediatamente presente nel sigillo sacro della memoria.

Ultimo libro portato da La lettrice geniale in scatola lilla al gruppo di lettura #AbsoluteBeginners prima della pausa estiva, La fine dell’estate ha scatenato una lunga conversazione interessante e coinvolgente, animata anche dal grande attaccamento che tutti noi abbiamo ai nostri ricordi.

Le chiacchiere via Skype con Serena Patrignanelli sono state un momento di alta condivisione, la sua disponibilità a farci entrare in una sfera intima, il racconto del percorso, lungo, che l’ha portata a scrivere questo romanzo, i ricordi, le esperienze, anche le emozioni, che hanno costruito queste brillanti e appassionanti 346 pagine, sono state un grande dono, una disposizione d’animo non così scontata, che apprezzo davvero tanto ogni volta che ho l’opportunità di farne esperienza.

LA FINE DELL’ESTATE – SERENA PATRIGNANELLI

NNEditore

PREZZO DI COPERTINA: € 18,00

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *