La lettrice di Čechov, di Giulia Corsalini, è un romanzo in cui mi sono immersa totalmente e che mi ha lasciato addosso una dolcezza infinita.
La storia di questa donna, poco più che quarantenne, che lascia la sua terra, la sua casa, il marito gravemente malato e una figlia che deve costruirsi un futuro, per trovare un lavoro che le permetta di aiutare la famiglia, è quella di tante donne che partono lacerando gli affetti nella speranza di poter essere un sostegno, sacrificando ciò che di più importante esista al mondo, l’amore familiare, fatto di vicinanza e quotidianità.
Nina, che nonostante gli impegni familiari è riuscita a conseguire la laurea in letteratura russa lavorando sodo durante le ore notturne, lascia Kiev e arriva a Macerata a fare la badante per un’anziana signora, Mariangela, impiego che le consente di inviare regolarmente del denaro a casa.
La cura di Mariangela le lascia comunque molto tempo libero, un tempo che lei impiega facendo lunghe passeggiate per la città e dedicandosi alla sua più grande passione: Čechov.
Si riaccende in lei il desiderio di scrivere un saggio sull’influenza che l’opera di Čechov ha avuto sugli scrittori italiani e inizia, così, a frequentare la biblioteca della facoltà di Lingue dell’Università di Macerata.
Qui conosce il Professore Giulio De Felice, dal quale rimane molto affascinata, che le propone di affidarle temporaneamente un corso di Lingua e Letteratura russa.
Nina è combattuta, si sente inadeguata, un pesce fuor d’acqua in un ambiente di cui si sente di non fare parte, si sente egoista ad accettare, perché ciò significa non poter tornare in Ucraina quando vuole, significa non essere libera di correre a casa in caso di emergenza, significa allontanarsi sempre più da Katjia, quella figlia ancora così giovane sulla quale grava già la responsabilità di un padre ammalato, ma significa anche poter fare, finalmente, qualcosa per se stessa.
Un’occasione di riscatto che potrebbe dare un senso ai tanti sacrifici.
Accetta l’incarico offerto e vi si dedica anima e corpo.
Lascia l’impiego di badante dell’anziana signora Mariangela, ripiegando per un lavoro più semplice e compatibile con le sue nuove esigenze, e trascorre la maggior parte del suo tempo alla scrivania che l’eccentrico, umorale e, spesso, antipatico Professor De Felice le ha riservato nel suo stesso studio.
Lunghe ore in silenzio, china sulle sue lezioni, piegata al fascino di quest’uomo.
Lunghe ore in cui cresce in lei il senso di colpa per essere lontana dalla sua famiglia, si allarga sempre di più il silenzio che corre ormai tra lei e la figlia, aumenta la sua sensibilità nei confronti del Professore.
Una sensibilità che si trasforma presto in un sentimento indicibile, un sentimento destinato a rimanere silente, e Nina si trova sempre più combattuta tra il restare a fare ciò che le piace e tornare da chi ha veramente bisogno di lei, nella speranza di salvare ciò che sta irrimediabilmente perdendo.
Quando il marito muore, lei è lontana e il suo viaggio di ritorno a casa, agli occhi della figlia, chiusa in un dolore fatto di rabbia nei confronti della madre, risulta inutile, è troppo tardi.
Nina lascia l’Italia, torna in Ucraina nella speranza di riallacciare i rapporti con Katjia, ma il muro innalzato a colpi di accuse e silenzi è troppo alto e il recupero è impossibile.
Dopo otto anni, Nina torna a Macerata, invitata dal Professor De Felice ad un convegno su Čechov. Anni di silenzio improvvisamente interrotti. Un viaggio che vedrà nuovamente Nina faccia a faccia con scelte importanti, ancora una volta la sua occasione di riscatto.
La lettrice di Čechov, di Giulia Corsalini, protagonista del secondo appuntamento del gruppo di lettura #AbsolutBeginners a cura de La lettrice geniale, che si terrà questa sera ne La scatola lilla di Cristina Di Canio, (via Sannio 18, Milano – linea gialla fermata MM Lodi T.I.B.B.) è un romanzo di una delicatezza indescrivibile, una storia di coraggio e di dignità che tocca le corde del cuore.
LA LETTRICE DI ČECHOV – GIULIA CORSALINI
NOTTETEMPO
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