Sì può mai uscire dai mondi di Murakami?
Una volta entrati, una volta accettato che possano esistere davvero, è mai possibile venirne fuori?
A me personalmente risulta difficile ricominciare a vivere come se nulla fosse.
L’ho capito quando ho chiuso l’ultima pagina del primo libro che ho letto, 1Q84.
Da allora, soprattutto certe notti, vivo sapendo che, se guardo bene, in cielo potrei trovare la seconda luna. Lo so che c’è davvero.
Così come so bene che ci vorrà del tempo per far sedimentare la storia e raggiungere il mio messaggio, il significato che per me potranno assumere, ancora una volta, le sue parole.
In Idee che affiorano abbiamo lasciato il protagonista in compagnia del signor Menshiki, il ricco ed enigmatico vicino di casa, della piccola Akikawa Marie, soggetto di un nuovo ritratto, nonché nuova amica e confidente, e del Commendatore.
Con Metafore che si trasformano, dove assistiamo ad un’esplosione di mondi paralleli nei quali incontriamo personaggi che appaiono ed evaporano come le idee, pur sembrando a tutti gli effetti reali e non semplicemente relegati alla sfera onirica, si chiude il cerchio de L’assassinio del Commendatore, il dipinto prende significato, in un percorso di trasformazione dal quale nessuno è escluso.
Il viaggio attraverso cui Murakami ci conduce sa davvero di crescita e di risolto.
Ancora una volta, e ancora di più, l’autore è riuscito ad assottigliare il confine tra sogno e realtà, a fonderlo in un’unica sfera e condurci all’accettazione della possibile esistenza di altro.
E’ un percorso di risoluzione del dolore passato, delle ferite inferte e subite, dei sensi di colpa, una terapia per l’anima che passa attraverso la linea di confine tra il qui e l’altro.
Le metafore che prendono forma aiutano il protagonista, e non solo lui, a vederci chiaro e ad accettare anche quello che non si può spiegare.
C’è tutto in quest’opera, come avevo già detto, tutto quello che di Murakami abbiamo conosciuto e amato in questi anni, da Norwegian Wood, a 1Q84, a L’uccello che girava le viti del mondo.
E, se posso osare, c’è anche altro, perché io, ad un certo punto, giuro, ci ho trovato anche un po’ di Alice nel paese delle meraviglie in queste pagine.
L’assassinio del Commendatore – Metafore che si trasformano è il secondo volume.
Letto a più di due mesi di distanza dal primo, è stato automatico ritornare nel cottage di Odawara, la dimora di una vita del famoso pittore Amada Tomohiko.
Torni presto, signor Murakami Haruki, mi manca già.
L’ASSASSINIO DEL COMMENDATORE. METAFORE CHE SI TRASFORMANO – MURAKAMI HARUKI
EINAUDI
PREZZO DI COPERTINA: € 20,00
sì, anch’io vi ho trovato Alice e anche una visione matematica, ma vista di sbieco. c.