Ismaele, Dino e Sofia hanno quarantadue anni in tre quando nel 1989, in una sera di fine estate, rapiscono la luna in segno di protesta.
Santa Giustina è un piccolo paese di montagna, situato ai piedi delle Dolomiti, ed è lì che vivono Ismaele, Dino e Sofia, è lì che sognano, corrono e si vogliono bene.
Solo che qualcuno vuole portarglielo via, qualcuno e qualcosa. Un lago artificiale sta per sommergere Santa Giustina e tutti i loro ricordi: il prato, il castagno, il campanile, le mucche, i tonni di fieno, i sogni, le corse, le gare con le lumache. Il loro mondo, la loro vita.
Gli abitanti del paese hanno fatto di tutto per evitare che quel terribile progetto della diga, nato nel lontanissimo 1946, fosse portato a termine, rifiutandosi di vendere le loro proprietà e difendendo la loro terra con le unghie e con i denti.
Solo che è arrivato il momento dell’esproprio definitivo. Non ci si può proprio fare più niente.
E allora Ismaele, Dino e Sofia, che lì ci sono cresciuti, lì hanno sognato e lì hanno iniziato a scrivere l’Atlante dell’Invisibile, dove ci puoi mettere tutte le cose infinite e tutte le cose che solo i bambini possono vedere, decidono di rubare la Luna.
Quella sera del 1989, proprio prima che la diga venisse messa in azione e il lago artificiale riuscisse a portarsi via Santa Giustina, i tre amici rubano la Luna per dispetto.
La nascondono dentro l’Atlante e fanno un patto. Giurano di restituirla solo il giorno in cui il lago avrebbe restituito loro Santa Giustina, il prato, il castagno, il campanile, i tonni di fieno, le corse, le gare con le lumache e tutti i loro ricordi.
Nello stesso anno a cui appartiene la nascita di quel terribile progetto della diga, il 1946, Elio e Teresa si conoscono. Per la precisione si incontrano al Bar Sport. Era il 19 marzo 1946, alla radio trasmettevano la cronaca della prima Milano-Sanremo del dopoguerra, Fausto Coppi era appena stato proclamato vincitore.
Elio e Teresa si sarebbero poi amati per sempre. Lui con quel suo modo strano di costruire mappamondi inventati per descrivere la terra magica dove abita l’invisibile, per fare meglio, lei con quel suo modo puntiglioso e razionale di correggerglieli sempre e rimettere tutto a posto, per fare giusto, che non si può mica mettere Barlassina in Sardegna solo perché uno, in Sardegna, non c’è mai andato e sarebbe bello aprire la porta di casa, a Barlassina, e trovare sabbia e mare, invece della nebbia.
Isamele, Dino e Sofia crescono, dopo quella terribile notte in cui il lago ha sommerso Santa Giustina, e continuano ad allenarsi a trovare l’invisibile tra le pieghe del reale, a continuare a giocare a quel loro gioco segreto.
Crescono e si allontanano. Ma si riavvicinano. Si riavvicinano nel rispetto del loro giuramento, la notte in cui, per un istante che sembrerà per sempre, il lago restituirà loro Santa Giustina.
Loro strada si incrocia con quella di Teresa che nel frattempo ha appena perso il suo Elio e sta cercando un modo per curarsi le ferite.
Insieme restituiranno la Luna al Cielo e, contemplando quel mondo riemerso, ritroveranno l’amore, il dolore, i sogni, le corse, i tonni di fieno, il castagno, il campanile, la loro infanzia e tutta la meraviglia che si nasconde nelle cose invisibili.
L’Atlante dell’Invisibile di Alessandro Barbaglia è un libro magico e poetico, che si inserisce di diritto tra quei romanzi buoni che si ha il bisogno di leggere per ritrovare quell’equilibrio necessario a vivere, per tornare a vedere con gli occhi che abbiamo perso e riuscire a riempirceli di nuovo di luce di stelle, polvere di luna e lumache che fanno le gare di velocità.
L’ATLANTE DELL’INVISIBILE – ALESSANDRO BARBAGLIA
MONDADORI
PREZZO DI COPERTINA: € 17,00