È passato talmente tanto tempo dalla mia ultima lettura di Banana Yoshimoto, che forse risale ad Amrita, che avevo dimenticato quanto mi piacesse la sua scrittura.
So di averlo già detto da qualche parte, ma sono sempre più convinta di questa cosa che siano i libri, ad un certo punto, a chiamarti.
Qualche giorno fa mi aggiravo in totale relax tra gli scaffali della Feltrinelli al piano terra della Fondazione, in attesa, in largo anticipo, dell’inizio di un evento meraviglioso al quale non riesco ancora a credere di aver partecipato, godendomi quella lentezza che è diventata ormai un bene tanto raro quanto prezioso e gli occhi mi sono caduti su Le sorelle Donguri.
Il gesto di sceglierlo e prenderlo con me è stato un tutt’uno e non ho avuto bisogno di pensarci. È stato automatico. Era lì, mi stava aspettando. Forse era passato davvero troppo tempo senza Banana Yoshimoto.
Donko e Guriko, rimaste orfane in tenera età, dopo aver vissuto per anni ospiti di diversi parenti, ereditano la casa del nonno, l’ultima persona che le accolte, l’unico ad essere stato in grado di amarle e di farsi amare in quel modo silenzioso del prendersi cura l’uno dell’altro senza aver bisogno di troppe parole.
Tanto energica e indipendente Donko, quanto solitaria e taciturna Guriko, continuano a vivere insieme, ormai adulte, e decidono di aprire un sito di posta del cuore che si chiama Le sorelle Donguri, l’unione dei loro due nomi, che in giapponese significa ghianda.
Insieme rispondono alle email, cercando di portare conforto alle persone che si trovano in difficoltà o che stanno soffrendo a causa di una grave perdita.
Un giorno arriva il messaggio di una donna addolorata per la morte del marito e le sue parole portano Guriko a ripensare al suo primo amore, Mugi, incontrato ai tempi della scuola e di cui, con il passare del tempo, ha perso le tracce.
Dando retta al desiderio che cova da anni di poterlo rintracciare, decide di andare a cercarlo, uscendo così da un lungo periodo di chiusura, una sorta di clausura auto imposta per lasciare il mondo fuori e prendersi un po’ di tempo per curarsi le ferite dell’anima.
La voce di Guriko, delicata, malinconica e nostalgica ci conduce in un viaggio che è una catarsi del dolore, un percorso che passa dalla sofferenza per una perdita, al suo superamento, passando per il potere salvifico del prendersi cura e la capacità dei sogni di incanalare i pensieri e le tensioni e vedere tutto in modo più chiaro.
Una persona muore e fa un cerchio sull’acqua che si allarga a includere chi gli sta intorno. Ciascuno di noi occupa una porzione di spazio in questo mare enorme che è la somma di tutte le nostre anime, ed è uno spazio uguale per tutti. Ciononostante, il colore della sofferenza è diverso per ognuno di noi. Chiusi gli occhi e la luce che entrava dalla finestra si fece arancione dietro le palpebre. La vita è tutta qui, eppure è straordinaria.
Le sorelle Donguri di Banana Yoshimoto è un romanzo terapeutico che affronta, con molta delicatezza, sentimenti importanti e spesso duri da governare, dando loro quella voce e quello spazio necessari per accettarli e andare oltre.
LE SORELLE DONGURI – BANANA YOSHIMOTO
FELTRINELLI
PREZZO DI COPERTINA: € 12,00