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Malinverno di Domenico Dara

Malinverno di Domenico DaraTimpamara è un paese che vive di storie, le parole volano nell’aria, portate dal vento, si insinuano nelle tasche, sui davanzali delle finestre, ovunque.

Gli scritti di tutto il mondo, arrivati in paese e destinati al macero, spesso assumono una nuova vita e, anziché andare a morire, diventano parte della biblioteca comunale o regali preziosi per grandi amori.

Le storie più grandi e famose di tutti i tempi fanno talmente parte della vita del paese da determinare i nomi dei suoi abitanti, così, a Timpamara, non è strano imbattersi in Victorùgo, Marselprù, Volfango, Faustino, Verter, Marcaurelio, Fiammetta, Ortìs, i fratelli Gargantuà e Pantagruèl.

E solo a Timpamara avrebbe potuto esistere Astolfo Malinverno con la sua storia, una storia di vita, amore, passione e morte.

Nato zoppo per uno scherzo del destino, che si è portato via quei due centimetri che avrebbero fatto la differenza, Astolfo Malinverno è il bibliotecario del paese, custode delle storie di Timpamara. Il suo legame con la biblioteca è vitale, tanto che non la lascerebbe mai. Lì si sente a casa, tra gli scaffali colmi di parole e destini, gli sembra anche di non zoppicare più. La biblioteca è il suo elemento, un posto che vive e respira come un corpo umano.

Finché un giorno il sindaco, senza preavviso, gli conferisce anche l’incarico di guardiano del cimitero.

In un primo momento, Astolfo Malinverno rimane spiazzato, quasi sicuro di non riuscire a conciliare le due realtà, forse un po’ spaventato per la rottura di una routine quotidiana che lo fa stare bene. Ma, ben presto, entrato nei nuovi ritmi, mattina cimitero, pomeriggio biblioteca, Astolfo Malinverno trova un nuovo equilibrio alla sua esistenza, le storie dei libri, quelle dei suoi compaesani, dei vivi e dei morti, si mescolano e si legano tra di loro quasi a dare un senso a quelle leggi universali che dal cielo ci sovrastano e che disegnano la nostra sorte.

Tra le lapidi presenti al cimitero, una in particolare cattura la sua attenzione e i suoi sentimenti: è una lapide spoglia, senza nome e senza date, solo la fotografia di una donna, un volto pallido, quasi etereo, lo sguardo candido. Eccola la sua Emma, la sua Madame Bovary, colei che lo imbriglierà in un mistero a cui venire a capo, una storia che nemmeno la sua fervida fantasia avrebbe mai potuto immaginare.

Malinverno, di Domenico Dara, è il grande ritorno del mio cantastorie preferito, colui che narra della possibilità e degli equilibri che tengono insieme il mondo.

Malinverno è una storia che ti cambia, è il cerchio perfetto che si chiude, o forse una spirale che continua all’infinito e che sistema, al suo passaggio, tutti i pezzi del mosaico fino a creare l’immagine perfetta.

Domenico Dara, come sempre, con le sue parole mette in ordine il mondo, sposta persone e cose con delicatezza e trova loro la giusta collocazione nel sistema universale, qualcosa che va oltre la nostra semplice percezione terrena.

Leggete Malinverno, lasciatevi trasportare da una storia che è poesia, da un linguaggio che è musica e, se non lo avete ancora fatto, vi consiglio con tutto il mio cuore di recuperare anche Breve trattato sulle coincidenze e Appunti di meccanica celeste, ne uscirete arricchiti e con il cuore grande.

MALINVERNO – DOMENICO DARA

Feltrinelli Editore

PREZZO DI COPERTINA: € 18,00

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