Leonida è un sicario, un killer a pagamento che si aggira per le strade di Labella, impegnato seriamente per portare a termine il suo nuovo incarico.
Santa Muerte è il suo nome di battaglia, quello che gli deriva dalla statuetta che si porta sempre dietro, la Santa Muerte, la madonna messicana venerata dai criminali.
Santa Muerte è il nome che trafficanti, spacciatori, rivali di cosca hanno sempre utilizzato per contattarlo per un nuovo compito.
Ad un certo punto della sua vita, aveva pensato di mollare tutto e di cercare la tranquillità di una famiglia, di un figlio. Ma Marta non c’è più, quindi non ha più alcun senso smettere. Anzi, adesso ci sono più rabbia e adrenalina che mai.
Santa Muerte ha sempre portato a termine il suo lavoro con grande professionalità e senza fare troppe domande.
Non ha fatto domande nemmeno stavolta che il compito è davvero molto strano: è stato contattato da una multinazionale che gli ha consegnato una lista di persone, vittime consapevoli che vogliono morire per scelta, firmando un contratto che garantisca loro un dopo ben preciso.
Leonida deve trovarle, far firmare il contratto e garantire alla multinazionale un’esecuzione impeccabile.
Mentre si avvia all’appuntamento con l’uomo che lo ha assoldato, intravede con la coda dell’occhio un gatto in mezzo alla strada, bloccato nel traffico, e, un attimo prima che un Suv ben intenzionato riesca ad investirlo, Leonida scatta, lo prende in braccio e lo salva da morte certa.
Il gatto è una gatta che, da quel momento in poi, si chiamerà Morgana e non lo lascerà più.
Labella è un paesino sperduto, un borgo medievale vicino al mare, un concentrato di storia e di maledizioni, di anime e corruzione.
Qui Leonida incontra le sue vittime, ascolta le storie di ognuno, inizia a porsi delle domande, qualcosa gli si smuove nel petto, una sensazione a cui non era più abituato e accade ciò che non è consentito dall’accordo, crea un legame con loro, si interessa alle loro vite, cerca di capire.
Sono storie di vite a cui questo mondo sta ormai stretto e che sperano di ritrovare, dopo, nelle promesse del contratto, quel momento perfetto, l’attimo prima di quella cosa che ha cambiato per sempre il loro destino, che possa portare finalmente pace e serenità, per sempre.
Come quella di Alessandro che è un medico molto bravo, richiesto ovunque, ma che non è riuscito a salvare il suo miglior amico; o quella di Riccardo, un’anima tormentata dal suicidio del padre; o di Claire ed Enrico, che vivono di stenti, nella morsa dei debiti e della povertà.
Un cosa accomuna tutti, ognuno di loro desidera morire solo dopo il grande concerto previsto a Labella, quello di Diego Ruiz, la rockstar internazionale, il ribelle che con la sua musica ha attaccato direttamente la classe politica e amministrativa del paese, svelandone il marcio e che ha deciso di tenere proprio lì il suo spettacolo di addio alle scene. Lo amano tutti, talmente tanto da sceglierlo come l’ultima cosa bella prima di morire.
Ed è così che Leonida, con Morgana nello zaino, statuetta della Santa Muerte al seguito e la sua inseparabile Glock 17, entra in queste esistenze e, come in uno sliding doors, ne determina i destini, come nessuno aveva previsto.
Santa Muerte, di Ettore Zanca, ci porta con il fiato sospeso tra le pieghe di un destino che può essere tutto e il suo contrario, in balia della sua imprevedibilità e delle possibilità che la vita ti offre, a volte nel modo più impensabile.
Affascinata dal titolo e dalla sinossi, ho trovato, in queste pagine, un protagonista di cui mi sono perdutamente innamorata.
SANTA MUERTE – ETTORE ZANCA
IANIERI EDIZIONI
PREZZO DI COPERTINA: € 15,00