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Tempesta madre di Gianni Solla

Tempesta madre di Gianni SollaScrivere mi serve per vedere il meccanismo delle cose. Le parole sono i muscoli e le ossa. A volte ti sembra che nella vita tutto succeda senza un motivo, invece il motivo c’è sempre, solo che all’inizio non lo vedi. Se una cosa la puoi scrivere, allora vuol dire che la puoi capire.

Jacopo cresce tra le pagine fitte della sua scrittura. Scrive tutto, elenchi, liste infinite di cose e situazioni, poesie, impressioni. Scrive ovunque, anche sulla carta della macelleria, chiuso nella cella frigorifera del negozio del padre. Scrive perché solo così riesce a capire le cose. E di cose da capire ne ha parecchie.

La prima è sua madre, vivono da soli loro due, in un appartamento occupato abusivamente in una palazzina al Rione delle mosche. I suoi genitori si sono separati e continuano a litigare, il padre lo vede solo in macelleria e le poche volte che passa da casa a portare la carne, sacchetti porzionati sui cui scrive diligentemente la data per potersi poi regolare, tirandoli fuori dal congelatore. È così che la madre di Jacopo misura il tempo che intercorre tra una visita e l’altra, dalla data sulla carne congelata.

La madre è il centro del suo universo, la segretaria che lavorava alla Brahms edizioni, e che per lui sarà sempre la segretaria, la ragazza bella che fuma tanto, che spegne le sigarette nei piatti, che ha fame di vita, di riscatto, di qualcosa che non arriva mai, che ascolta Rachmaninov, che gli fa imparare a memoria le poesie di Majakovskij, che a carnevale lo traveste da Hitler, che non parla in dialetto, sempre e solo in italiano.

La madre è l’origine, l’epicentro di tutte le cose della vita che Jacopo deve capire, di tutte quelle con cui si trova a dover fare i conti, dalle ripetute visite specialistiche a cui deve sottoporsi nel tentativo di scovare quel qualcosa che non va che lei sente esserci per forza in questo figlio fantasioso e fragile, al rapporto complicato che avrà con le donne, alla pazzia, quella cosa che, come la bellezza, a volte salta una generazione.

E per capire la madre, Jacopo scrive, parla poco, scrive, cresce, scrive, si allontana, ha paura, torna, resiste.

Gianni Solla è maledettamente bravo. E questo è tutto quello che ho da dire su di lui.

Anzi no, aggiungo anche che io lo sapevo.

Lo so da Airbag, da Il fiuto dello squalo e dai Protocolli.

Tempesta Madre è un libro che lo finisci e te lo tieni stretto al cuore almeno per mezz’ora, dondolando avanti e indietro, fissando il vuoto e in testa un unico pensiero: Gianni Solla è maledettamente bravo.

Perché quando trovi il tuo modo per dire la vita, la vita poi si fa dire senza tante spiegazioni.

TEMPESTA MADRE – GIANNI SOLLA

EINAUDI EDIZIONI

PREZZO DI COPERTINA: € 17,00

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