Partecipare alla presentazione in anteprima di un libro, incontrare l’autore, l’editor, chi ne ha curato la traduzione, chiacchierare, scoprire il dietro le quinte, conoscere i dettagli e tutto il lavoro che ha portato alla creazione di una nuova storia è un’esperienza sempre emozionante, uno stupore e una meraviglia che si riversano inevitabilmente sul libro stesso, creando aspettative molto alte.
Con Trust, di Hernan Diaz, incontrato in Fondazione Feltrinelli, un’occasione davvero unica e speciale, lo scorso 31 marzo, ben due mesi e mezzo prima della data di uscita in Italia, posso dire che ogni mia aspettativa è stata decisamente superata.
In queste pagine costruite ad arte, con una struttura narrativa importante e abilmente cesellata, c’è tutta la bellezza e l’imponenza di ciò che per me è il romanzo americano.
Qui si parla di soldi, della mano invisibile che muove i fili del mercato azionario, delle fondamenta su cui si reggono fondamenta su cui si staglia massiccia e granitica la macchina del denaro.
Si parla di ricchezza, talento, abnegazione e di tutto ciò a cui è possibile arrivare con questi tre ingredienti, tanto preziosi quanto pericolosi.
Ma torniamo alla struttura del libro: quattro libri, quattro verità, o quattro finzioni, quattro stili e generi diversi, quattro storie non necessariamente sequenziali, ma l’autore stesso ne consiglia la lettura in ordine di comparizione, per una migliore fluidità e un quadro d’insieme più definito.
Il primo libro, Fortune, è la biografia di Benjamin Rask, erede di una ricca famiglia di commercianti di tabacco, mente brillante e acuta, totalmente dedito allo studio e alla finanza, campo per il quale si scopre particolarmente talentuoso. Totalmente anaffettivo e incapace di sottostare alle regole sociali, soprattutto quelle che riguardano le famiglie che contano, si sposa perché deve, lavora perché vuole e costruisce un impero finanziario che raggiunge il suo apice proprio nel momento in cui il resto del mondo cola a picco, nel tragico crollo della Borsa del 1929. La prima verità, una storia ricca e affascinante che coinvolge il lettore in un mondo da capogiro.
Arriviamo quindi al secondo libro, La mia vita, in cui Andrew Bevel, illustre finanziere divenuto famoso e milionario grazie a una serie di speculazioni seguite al famoso crollo del ’29, rivela che Fortune, di Harold Vanner, in cui si riconosce, è, in realtà, una biografia non autorizzata, si irrita per le cattiverie scritte su di lui, per le accuse di responsabilità che lo vedrebbero direttamente coinvolto nello storico crollo finanziario, unico a uscirne arricchito contro un mondo in ginocchio, e assume la giovane Ida Partenza, figlia di un anarchico italiano, affinché lo aiuti nella stesura di un’autobiografia che possa fare chiarezza su tutto ciò che di sbagliato è stato scritto da Harold Vanner e, sopratutto, restituisca onore e una degna memoria alla sua defunta moglie Mildred. La seconda verità, che si mette in moto per scalzare la prima.
Nel terzo libro, Memorie nel ricordo, Ida Partenza si racconta e ci racconta la sua storia, la sua versione dei fatti, il percorso che l’ha portata a essere assunta da Bevel per la stesura dell’autobiografia, e il momento in cui si rende conto che la totale volontà di controllo di Bevel non porterà a un ritratto fedele né di Bevel stesso, né, tantomeno, di una moglie che non c’è più, una donna complessa i cui contorni continuano a sfuggirle. L’improvvisa morte del magnate la costringe, inoltre, a lasciare l’opera incompiuta.
Solo trent’anni dopo, negli archivi della Fondazione Bevel, Ida riesce finalmente a trovare il diario di Mildred, la chiave preziosa che la aiuterà a risolvere un enigma rimasto in sospeso per troppo tempo. La terza verità, che agisce e incrina notevolmente le due precedenti.
Arriviamo così al quarto e ultimo libro, Fondazione, una raccolta di memorie, appunti, frasi sospese, singole parole che chiudono il cerchio in maniera straordinaria rivelando, dietro la maestosità di un uomo potente, la presenza abilmente oscurata di una donna affascinante, vera artefice di un grande destino. La quarta verità. O un altro riflesso abbagliante?
La maestria di Hernan Diaz nel costruire una storia intrecciandone quattro profondamente diverse porta a un risultato sorprendente, un romanzo ricco di fascino, dal volto anche oscuro e intriso di suspense, con un ritmo sempre ad alto livello.
Una storia originale sul capitale, questa entità che arriva ad assumere i tratti di un essere vivente, che respira e vive per generare capitale che genererà altro capitale, ma anche una grande storia dei meccanismi complicati e spesso oscuri che sottendono ai rapporti umani.
La magnifica traduzione di Ada Arduini ha reso la lettura un vero godimento, un’esperienza indimenticabile.
TRUST – HERNAN DIAZ
Feltrinelli Editore
TRADUZIONE DI: Ada Arduini
PREZZO DI COPERTINA: € 19,00