La madre perfetta non esiste.

Pare invece che il mondo sia popolato da innumerevoli madri sbagliate che si ritrovano tra le mani altrettanti figli sbagliati e non sanno che farsene, non sanno da dove cominciare, non riescono a capire, non vogliono rinunciare alla vita come era prima e si ritrovano a combinare dei casini inenarrabili, dai quali, poi, i figli dovranno districarsi più o meno da soli, secondo regole non scritte che dettano una sorta di vademecum per la sopravvivenza.

E’ la storia di Jeanie Ryan, figlia di una ragazza troppo giovane e troppo instabile, che cresce seguendo la madre nei suoi continui spostamenti da un quartiere degradato all’altro, di città in città, alla ricerca di un qualcosa di meglio che non arriva mai, continuamente in bilico tra crisi depressive, alcol, droghe, improvvisi momenti di euforia, sesso occasionale e amori sbagliati.

Tutti gli uomini di mia madre di Kerry Hudson è la storia, narrata con lucida serenità, dei molteplici tentativi di questa bambina di ritagliarsi dei pezzi di vita normale da un’esistenza al limite di ogni probabilità, la sua capacità, a dispetto di qualunque cosa, di trarre da quella vita disagiata ciò che permea anche il più improbabile rapporto tra madre e figlia: l’amore.

Mi ha ricordato molto Ninna nanna per piccoli criminali di Heather O’Neill.

TUTTI GLI UOMINI DI MIA MADRE – KERRY HUDSON

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