Che il cibo sia prima una cura per l’anima e dopo per il corpo è un concetto ormai entrato a far parte del nostro quotidiano.
Sempre di più, in un sapore, un fragranza, una consistenza cerchiamo ciò che ci fa star bene, qualcosa a cui affidare la nostra serenità, e, spesso, quel sapore, quel profumo, quella fragranza sono legati a ricordi lontani, a persone, luoghi e momenti che ci appartengono e che tornano, di tanto in tanto, a scaldarci il cuore.
Io penso, per esempio, alla minestra di polpettine e spaghetti rotti che preparava mia nonna Angela. Ne ricordo il calore, il profumo, il sapore, la comunione che si creava intorno a quel tavolo rotondo, un assembramento di zii e cugini che forse oggi sarebbe vietato. Ma, soprattutto, ricordo lei. Lei seduta sulla sua sedia piccola, intenta a lavorare l’impasto con le mani, a creare delle minuscole polpette perfettamente regolari, una identica all’altra, sempre con il viso sorridente. E da questo ricordo ne scaturiscono altri mille.
Ecco, in questo libro io ho proprio trovato un legame caldo.
Motoko Iwasaki si è trasferita in Italia nel 2000 e vive in un piccolo paesino del Piemonte, con suo marito Claudio e il loro cane Belka. Le sue radici risiedono in Giappone e appartengono ad una famiglia contadina di antiche tradizioni. Il suo papà coltivava riso biologico quando ancora il concetto era pressoché sconosciuto.
E se a me mancano la Liguria e la mia famiglia, che, tutto sommato, in condizioni normali, posso anche permettermi di raggiungere ogni volta che ne ho il desiderio, non oso immaginare quanto siano mancati il Giappone e gli affetti a Motoko, quanto sia stato difficile per lei adattarsi a un nuovo ambiente, una nuova cultura, nuovi sapori.
Eppure, tra le pagine di Un cuore da nutrire, si respira una serenità e una bontà che fanno davvero bene all’anima.
Nel recupero dei ricordi, alcuni molti dolorosi, e delle tradizioni culinarie giapponesi, Motoko Iwasaki ci regala un percorso fatto di sapori, legami, cultura, educazione, spiritualità, sacrificio, decisioni e risolutezza.
Dalle peculiarità del brodo dashi al sapore agro dell‘umeboshi, passando per le proprietà del tofu, del riso rosso, del tè matcha e dell’anguilla, impariamo che cucinare è un dono prezioso e che la cosa più bella che possa capitarci è quella di vedere il sorriso di chi mangia qualcosa preparato da noi, il cosiddetto Kishin, la gioia, che, insieme al Rōshin, quell’affetto dei genitori che si trova anche nell’amore di una madre che prepara da mangiare per i suoi figli, e al Daishin, la magnanimità nella sua elevata accezione di grande cuore, forma un trittico importante, i tre ingredienti fondamentali della cucina zen, fatta di tanto rispetto e molta gratitudine.
Un cuore da nutrire, di Motoko Iwasaki, è stato per me, grande amante del Giappone e del cibo, un dono davvero prezioso, una lettura di grande conforto e ispirazione.
UN CUORE DA NUTRIRE – MOTOKO IWASAKI
ALI RIBELLI
PREZZO DI COPERTINA: € 15,00